I riferimenti bibliografici sono principalmente S. Freud ed una lettera che scrisse a Maria Bonaparte nel 1937, che si trova nella introduzione al Disagio della Civilta’, Ferencz Il bambino non accolto e l’istinto di morte, Winnicott Gioco e Realta’ ed in particolare il capitolo V, ed Eugenio Gaddini.
Qui si fa vivo il problema dell’ambiguita’, il paziente da una parte vuole stare meglio, ma allo stesso tempo inizia a sentire il pericolo del cambiamento.
Il fenomeno dell’ambivalenza, come anche le patologie Bipolari possono essere spiegate solo se teniamo in considerazioni non una ma due forze che operano contemporaneamente nella mente di ognuno di noi.
Fino ad anni recenti la psicoanalisi si e’ basata sulla Libido e sulle sue vicissitudini, tralasciando l’aggressivita’ o considerandola come sussidiaria alla libido.
Invece come Freud ci dice nella lettera è proprio l’aggressivita’ che all’inizio della vita e’ rivolta verso l’esterno e tutta la libido all’interno a garantire la coesione del Se’. Con la presenza di una figura che si occupa del bambino e che provvede alla illusione della non discontinuita’ con lo stato intrauterino, il neonato disinveste l’aggressivita’ dal mondo esterno per poter investire gli oggetti con la libido.
Erroneamente l’aggressivita’ e’ considerata una forza distruttiva, invece qui e’ una forza vitale volta alla sopravvivenza ed in particolare allo sviluppo di un sistema oro-gastrico che permette l’assunzione di cibo liquido (latte) che permette la crescita corporea.
Invece la libido e’ una forza che mantiene i legami con gli altri ed assicura la dipendenza. Famosa e’ l’analogia di Freud dell’ameba, Winnicott ci parla degli elementi maschile e femminili puri e Gaddini della psico-sensorailita’ e della psico-oralita’.
Questo caso e’ un po’ piu’ complicato perche’ un bambino simbiotico in questo caso viene scambiato come se fosse autistico.
Le differenze tra funzionamento liquido della mente e solido sono evidenziate nella letteratura psicoanalitica da questi autori, pensiamo alla differenza tra madre ambiente e madre oggetto di Winnicott. Freud usa l’analogia dell’ameba dove il corpo dell’ameba si differenzia dai tentacoli sensoriali.
Gaddini parla di imitazione e di come il corpo funziona come organo di percezione cambiando come risposta all’ambiente e le introiezioni, prima incorporazioni e le proiezioni.
Da questi due modi di funzionare e dalla loro integrazione emerge l’identificazione come forma adulta e matura di interagire nel mondo con gli altri.
Naturalmente all’inizio anche se il neonato allatta, non possiamo parlare di una funzione orale, ma la suzione e’ la scarica per via muscolare della aggressivita’ primordiale, ed e’ solo con il processo di separazione -individuazione che iniziano a funzionare i meccanismi introiettivi-proiettivi.
Alcune considerazioni tecniche che ci possono aiutare nella relazione con i pazienti sono principalmente due, uno avere consapevolezza a che livello di funzionamento si trova il paziente e secondo poter scendere allo stesso livello di funzionamento e non stare ad un livello superiore o diverso.
Nei casi da me presentati al gruppo, i due casi adulti hanno una storia di esperienze traumatiche e quindi funzionano a livello liquido, mentre il bambino ed in generale in eta’ evolutiva la complicazione oltre alla coppia genitoriale viene soprattutto dal fatto che ci sono delle forze evolutive in atto e non una configurazione mentale stabile.
Lo sviluppo della mente individuale deriva da una relazione duale tra il bambino e la madre e porta alla creazione di due oggetti interni nella mente infantile nel corso dello sviluppo durante i primi anni di vita.
Alla nascita le sole funzioni corporee vengono attivate e nel giro di pochi mesi una prima modalità di funzionamento emerge, dove non vi è distinzione tra il soggetto e l’oggetto, una funzione altamente imitativa della mente delle funzioni corporee.
E’ solo con il processo di individuazione-separazione dalla madre intorno ai sei otto mesi che l’oggetto viene riconosciuto differente da Se’ ed iniziano a funzionare dei meccanismi piu’ evoluti di introiezione e proiezione. Un primo oggetto interno inizia ad insediarsi nel Se’ infantile.
Prima di questo periodo le cure materne hanno permesso al Se’ di illudersi e di creare uno spazio interno distinto da quello esterno da una barriera dove il primo oggetto si insedia. Ma l’oggetto madre viene dal di dentro, la madre diventa prima estranea e poi esterna al bambino con la catastrofe della separazione.
Con lo sviluppo del linguaggio e del camminare, strettamenti connessi al respirare, il bambino inizia a diventare più autonomo intorno al primo anno di vita.
Qui inizia a fare la comparsa sulla scena del padre che e’ il primo oggetto esterno. All’inizio egli e’ un duplicato della madre, e a questo periodo sono connessi i vissuti della scena primaria, dove i due oggetti sono sovrapposti.
Un oggetto che all’inizio si duplica per poi sdoppiarsi.
Questo permette l’insediarsi nella mente del bambino del secondo oggetto e questo processo occupa tutto il secondo anno di vita.
Tra il secondo ed il terzo anno un’altra funzione viene rappresentata nella mente infantile, quella della riproduzione, del rapporto dei due oggetti che gli hanno dato vita. E’ solo in questo momento che inizia il Complesso di Edipo che nel giro di un anno si dissolvera’ per fare posto nella mente del bambino della ricerca di un oggetto esterno, ma tutto questo verra’ congelato dal periodo di latenza ed e’ solo durante l’adolescenza che questa ricerca potra’ avere inizio.
Come possiamo vedere ci sono due modalità di funzionamento della mente. Una di tipo aggressivo rivolta verso l’esterno ed una di tipo libidico rivolta all’interno. E’ solo con le cure materne che quella aggressiva diminuisce che permette ale cariche libidiche di essere investite fuori sull’oggetto.
Questo modello presuppone due tipi di interventi, uno di tipo interpretativo ed uno di tipo contenitivo durante il corso del trattamento.
Il mare
(da dove noi veniamo)
E' sufficiente osservare il mare di notte cpn la luna piena.
Si insinua nella terra e la ricopre.
E' calmo, ma allo stesso tempo può essere agitato.
E' il luogo delle origini, di quando eravamo pesci o feti.
Quanto è difficile uscire fuori e conquistare un lembo di terra dove poter esistere
La psicoanalisi è la scienza della mente, ma non può esistere una mente senza un corpo. Il funzionamento fisiologico che va dalla concezione del feto fino alla sua nascita fisica e per i primi due mesi dell'esistenza extrauterina.
Solo allora intorno alle otto settimane di vita la mente inizia ad emergere dal corpo se il neonato ha ricevuto l'illusione da parte della madre di una continuità con laq vita intrauterina.
La mente è fatta di una sostanza un po' più leggera della materia e per questo ha bisogno per essere compresa di una scienza diversa dalle altre, la psicoanalisi appunto.
E' il terapeuta che con la conoscenza di Sè può usare la sua soggettivitaà in modo oggettivo per comprendere l'altro. L'incontro di due menti produce un campo e tutto quello che accade dall'incontro è una co-costruzione. Il terapeuta deve allinearsi ad un livello di funzionamento dell'altro e se l'altro ha un funzionamento primitivo è difficile per il terapeuta.
Certo all'inizio la mente non ha una unità, è una mente frammentaria e non integrata che si basa sulle sensazioni dove non c'è la possibilità di distinguere l'altro da Sè.
E' un mondo soggettivo e per i prmi mesi questa è la modalità prevalente di funzionamento ed è solo con la nascita psicologica intorno ai 6 – 8 mesi che il bambino inizia a percepire l'altro come diverso da Sè (oggetto oggettivo). La madre diventa una madre oggetto a differenza di una madre ambiente.
La principale funzione di questo primo modo di funzionare è quella di permettere la formazione di un sistema oro-gastrico che assicura le energie necessarie alla crescita. Una bocca senza denti che all'inizio assume cibo liquido (latte). Con la comparsa dei primi denti e la formazione dell'intestino e l'ingestione di cibo solido, il bambino inizia a formare o meglio ad aggiungere un'altra modalità di funzionamento alla precedente che continua ad esistere.
La differenziazione tra sistema urinario e fecale, l'incorporazione fisica che diventa introiezione e proiezione dell'oggetto interno creato dalla frustrazione dell'assenza.
L'integrazione tra l'imitazione iniziale ed i processi di proiezione/introiezione permetteranno un ulteriore funzionamento (uso dell'oggetto) identificazione.
Il primo oggetto madre che viene dal di dentro diviene estraneo ed esterno
E' da questo oggetto che si differenzia il secondo oggetto, padre che viene dal di fuori.
E' il periodo della scena primaria dove questi due oggetti sono sovrapposti ed iniziano a differenziarsi.